I Leoniani sulla Muraglia si vedono dallo spazio

Novembre 11, 2012 Categoria: ,

Continua il reportage dalla Cina, con le parole e le immagini del nostro padre Eraldo e dei docenti Caprioli e Scaglioni.

“Oggi il mondo va veloce”, sono le parole di Mr. Thuang – il nostro accompagnatore – pronunciate nel commentare come sia cambiata la società cinese negli ultimi dieci anni. “Ogni mattina ti svegli e devi cominciare a correre”. Questa la visione del mondo dal punto di vista cinese; esatto, cinese – non americano, non europeo. Da questo sfondo si percepisce quanto i Cinesi diano importanza allo studiare, ad eccellere nella conoscenza per poter lavorare; lavorare molto per poter produrre, innanzitutto per soddisfare il fabbisogno di questa enorme popolazione, quindi per poter primeggiare nella produzione, a livello mondiale. La scuola qui è molto competitiva e premia il migliore, di qualsiasi appartenenza sociale. Ha un sistema di voti tale per cui i migliori diplomati del Paese vanno nelle migliori università nazionali ed estere, e i migliori studenti delle aree rurali ricevono sussidi adeguati a mantenersi negli studi universitari. Come potremo noi competere con questo popolo?

 

7 novembre 2012

1. La Grande Muraglia nella neve

La Grande Muraglia. Partiti questa volta in perfetto orario e pronti a un lungo tragitto in pullman (utile per ricevere dalla nostra guida utili informazioni storico politiche sociologiche e altresì per recuperare sonno), siamo giunti a seicento metri di quota su terreni spogli, aridi e innevati: qui si trova il più popolare luogo di visita della Grande Muraglia, unico artefatto dell’umanità visibile anche dallo spazio. Lo scenario era di immensa suggestione; tuttavia coloro che avevano pensato di sfruttare l’occasione per una sessione di trekking himalayano sono rimasti delusi nel trovare solo un breve tratto di muraglia percorribile: la neve ghiacciata rendeva infatti pericoloso camminare nei tratti a più ripida discesa. Ciò non ha impedito al gruppo di percepire di essere di fronte ad una delle più grandi opere ingegneristiche dell’umanità, e tutti hanno goduto dell’aria frizzante di una mattinata alquanto inusuale, fredda e luminosissima.

2. Artigianato

Il pranzo si è svolto presso una fabbrica con annesso dispaccio di vasi di rame smaltati, grafica su carta di riso e altri pezzi di artigianato locale.

3. Il Thè

Rientrati a Pechino, il gruppo ha preso contatto con una delle più note specialità cinesi: il thè. Abbiamo potuto degustare, nel pieno rispetto della ritualità tradizionale, alcune varietà di thè. Su ciascuna di esse abbiamo ricevuto ragguagli quanto alla composizione, al gusto, agli abbinamenti consigliati e agli effetti fisiologici. Quasi nessuno ha saputo astenersi dal metter mano al portafogli: il negozio è stato letteralmente saccheggiato dei suoi rifornimenti di thè al ginseng e alla rosa.

4. Serata insieme

E’ cominciato in questi giorni il congresso del Partito Comunista cinese

Ma mentre noi continuiamo ad avvicinarci alla realtà cinese, anche la realtà cinese si è avvicinata a noi: al nostro ritorno l’albergo era presidiato di personaggi membri del partito comunista giunti in città per l’avvio dei lavori del congresso che da domani stabilirà le politiche principali per i prossimi dieci anni di questo immenso Paese. La hall era totalmente ripulita, illuminata, e una quantità sorprendente di personale dell’albergo laboriosamente impegnato a seguire l’arrivo dei maggiorenti.

 

Traffico anche in Cina

La serata si è comunque svolta indoor. Dopo la cena l’intero gruppo dei cinque collegi per la prima volta si è raccolto nella sala da pranzo per un momento pienamente comunitario: ogni collegio si è esibito in una performance canora in cui è stato presentato un pezzo noto e identificativo della città di appartenenza; alternandosi a questi canti, alcuni allievi dei cinque collegi sono stati intervistati da padre Beneduce, rettore del CEI di Palermo, sui pregi e sui difetti percepiti della propria scuola. Ciascuno studente, in particolare, è stato chiamato a indicare che cosa porterà con sé nella vita degli anni trascorsi in un collegio ignaziano, e ha fornito suggerimenti su come integrare le nostre scuole ancora più profondamente nella realtà sociale e storica che viviamo.

Sul finire della serata ci sono avvisaglie di “accoppiamenti” tra scuole. I ragazzi restano nella hall dell’albergo chiacchierando, giocando a carte, suonando e cantando, e qua e là si vede qualche studente passare nel gruppo di un’altra scuola. Come andrà a finire? Se son rose fioriranno… a domani.