Appunti di viaggio dall’Oriente

Novembre 3, 2013 Categoria: ,

Per il secondo anno, le classi di maturità dei nostri Licei Classico e Scientifico sono in Cina per un viaggio di “rete” delle scuole dei Gesuiti: Torino, Roma, Napoli, Palermo e Milano. I nostri ragazzi, accompagnati da padre Eraldo e dai proff. Blandini, Schiasaro, Strati e Zanardi, sono partiti il 30 ottobre e faranno rientro in Italia il 7 novembre.

Ci hanno inviato la cronaca delle prime giornate a Pechino:

Dal diario di padre Eraldo: “Eccoci a Pechino dopo tre giorni di scoperta della capitale della Cina. Arrivati in perfetto orario dopo un viaggio lungo ma non troppo sfiancante, abbiamo guadagnato l’albergo solo dopo aver visitato il Tempio del Lama, capolavoro di devozione buddista tibetana in piena città. Già negli aeroporti di Francoforte e Londra i due gruppi dei maturandi del Leone avevano incontrato i compagni delle altre scuole in attesa del volo intercontinentale, ma solo a Pechino ci siamo accorti di essere veramente in tanti: tutti insieme siamo quasi duecento, da Milano, Roma, Napoli, Palermo e Torino. Molti di noi si conoscono già per aver partecipato al ritiro Kairòs o un campo estivo in Romania. Anche molti degli insegnanti già hanno collaborato in passato, gli altri fanno rapidamente amicizia. E’ bello salutare e ritrovare amicizie profonde, nella speranza che qui si apriranno a nuovi sviluppi.

smog

Lo smog di Pechino


La prima sera abbiamo dovuto smaltire viaggio e fuso orario: gli occhi si chiudevano da soli. Una buona dormita ci ha rimessi in sesto per partire riposati verso la scoperta della città.
All’alba del nuovo giorno siamo stati sorpresi dal famoso smog di Pechino, di cui tanto i giornali parlano in queste settimane. Già fuori dall’albergo non si vedeva il sole, coperto da una pesante coltre di fuliggine, mentre l’aria pesante e caliginosa ha reso un po’ “diverso” il primo giro turistico. L’impatto dello smog si è aggiunto a quello dei sapori dei cibi cinesi, troppo diversi dai nostri per essere compresi dai più. In questo contesto di grande diversità inizia la nostra esperienza pechinese, e sento che questa sarà la cifra dei giorni a venire.”

Dai diari degli studenti:mercoledì 30 ottobre noi studenti di quinto anno del liceo ci troviamo all’aeroporto pronti per intraprendere la nostra ultima gita. La meta è la Cina. La maggior parte di noi non c’è mai stata. Siamo tutti molto curiosi di scoprire questa cultura che ci sembra un altro mondo, completamente diverso dal nostro. All’inizio qualcuno era un po’ perplesso all’idea di recarsi in un luogo così lontano sia da un punto di vista geografico sia da un punto di vista culturale, ma presto tutti si sono entusiasmati di fronte al fascino della novità. Il viaggio, durato quindici ore, è lungo e faticoso, ma questo non cambia il nostro umore: siamo contenti di passare qui i prossimi otto giorni; in particolare, siamo entusiasti perché oltre a noi sono presenti ragazzi di altre quattro scuole dei Gesuiti, che non vediamo l’ora di conoscere.”

1 novembre: prima notte in albergo. Ci avviamo stanchi, ma pronti per il nostro primo giorno intero a Pechino.
Tra uno sbadiglio e l’altro entro assonnata nella sala della colazione e scettica mi guardo intorno.
Aggirandomi per la sala mi accorgo che per colazione ci sono molte specialità cinesi, fritte, al vapore e arrosto… Pochi saranno quelli che avranno il coraggio di assaggiare a colazione così tante novità; il resto di noi si accalca su quelle poche fette di pane con la marmellata e qualche briochina.

Tempio del Cielo

Tempio del Cielo

Usciamo diretti al Tempio del Cielo, uno dei templi più importanti a Pechino e in Cina poiché l’unico dalla forma circolare e quindi destinato solo a Dio. La piazza su cui ci lasciano è il primo vero momento di immersione nella cultura cinese: lungo la strada che ci porta al tempio, troviamo i Pechinesi intenti nelle più curiose attività. I giovani giocano con una piastrina coperta di piume che si divertono calciare e a fare rimbalzare; alcuni anziani danzano a ritmo della musica locale, altri si dilettano nella loro aerobica, il thai-chi, a cui molti ragazzi si uniscono entusiasti sotto gli sguardi impassibili dei Cinesi. Le guide ci spiegano infatti che gli anziani non intendono sprecare il loro prezioso tempo rimasto ma godono insieme della vita nei luoghi più significativi. Il Tempio del Cielo ci piace moltissimo e ci dà l’occasione di respirare per la prima volta i grandi spazi pensati dagli antichi architetti cinesi.

Per il pranzo veniamo portati in un ristorante diverso, ma sempre caratterizzato dall’enorme capienza dove ci vengono date le stesse cose della sera precedente, che pochi mangeranno.

Con lo stomaco semi vuoto ci dirigiamo verso la fabbrica della seta dove ci vengono illustrate le antiche tecniche cinesi della lavorazione del pregiato materiale. Annesso alla fabbrica si trova il negozio della seta in cui ci si perde tra la morbidezza dei tessuti e la varietà dei colori degli indumenti esposti. Molti ragazzi qui fanno i loro primi acquisti oppure  osservano i propri compagni che si divertono per scommessa a provare indumenti tipici. Dopo il momento di shopping i pullman si dirigono verso una delle quattro cattedrali di Pechino, la Cattedrale Nord, in cui entriamo infreddoliti a causa delle temperature sempre più rigide, mentre il cielo è sempre più grigio.

Dopo la Messa e un velocissimo pit-stop in albergo per rinfrescarci, ceniamo ancora una volta in un ristorante dalle enormi dimensioni , ma dal cibo sempre uguale che ormai abbiamo imparato a riconoscere. Quel che non ci aspettavamo, però, è il piacevole esito della serata. Infatti, dopo la parca cena, vengono sparecchiati i tavoli e un ragazzo di Roma collega il suo computer alle casse del locale e comincia la musica! Ragazzi di tutta Italia riuniti sotto lo stesso tetto a ballare insieme la stessa musica divertendosi! Finalmente i visi ci sembrano più familiari e alcuni di noi cominciano anche a stringere amicizia. Quando si spegne la musica siamo stanchi ma soddisfatti: riuniti in un ballo sotto la stessa musica abbiamo abolito i pregiudizi e abbattuto la prima grande barriera della timidezza che è sempre la più difficile da superare.”

Sabato 2 novembre: oggi abbiamo preso il pullman per vedere la famosa Grande Muraglia.

Su per la Grande Muraglia

Su per la Grande Muraglia

Prima di raggiungerla ci siamo fermati presso una fabbrica di giada, dove ci spiegano come si lavora questa pietra preziosa e ci mostrano diversi manufatti. Poi ci dirigiamo verso la Grande Muraglia, costruita a partire nel III sec. a.C. per difendere i confini della Cina di allora dagli attacchi dei Mongoli. La muraglia si erge erta davanti a noi, sviluppandosi come un serpente in salita: chi vuole può osare fino al punto più alto. Il cammino è lungo ed impervio ed è molto faticoso affrontare la scalata. In compenso, però, la vista è bellissima. Lungo la salita ci incoraggiamo a vicenda, uniti nello sforzo comune. Finalmente con grande soddisfazione raggiungiamo la cima: noi ragazzi del Leone XIII siamo i più numerosi ad aver concluso il percorso.

Dopo andiamo a pranzo in un ristorante vicino. In questa occasione i gruppi delle varie scuole iniziano a mescolarsi e i ragazzi fanno conoscenza tra di loro. La sera andiamo a Ho Hai: una via che costeggia un laghetto, piena di piccoli locali dove si può bere, mangiare e ascoltare musica dal vivo performata da artisti locali: un unicum di Pechino.

Il gruppo del Leone XIII

Il gruppo del Leone XIII

I ragazzi si dividono in piccoli gruppi, molti dei quali formati da persone di diverse scuole. Tutti dimostrano di apprezzare questa esperienza, ma rispetto ad altre passate ci sono aspetti che rendono più ricca questa gita dal punto di vista umano e spirituale. Infatti iniziano a formarsi tra le persone – sia all’interno della stessa scuola sia fra studenti di scuole diverse – nuovi legami: i ragazzi si mostrano più aperti, comunicativi ed inclini non solo a stringere nuove amicizie ma anche a rivalutare i giudizi sui compagni. Nascono nuove amicizie, compagni di scuola che non si parlavano mai iniziano a frequentarsi, studenti di tutta Italia si sentono solidali al cospetto di un luogo e di una cultura estranei. Così iniziamo a capire il vero significato di questa esperienza e che cosa la rende così speciale; non solo una gita didattica, ma un’occasione di crescita umana.”

3 novembre: la giornata incomincia con una splendida novità: anche a Pechino il cielo può essere azzurro!

Ravioli e pani fritti a colazione

Ravioli e pani fritti a colazione

Dopo la colazione (e qualcuno azzarda l’acquisto di ravioli al vapore ripieni di carne per strada) si parte alla volta di piazza Tienanmen. Sotto lo sguardo vigile di Mao Tse-tung percorriamo gli 850 m. della piazza antistante la Città proibita. Una volta all’interno, visitiamo di porta in porta i quartieri della residenza imperiale: dalle stanze di rappresentanza fino a quelle private dove oltre all’imperatrice vivevano numerose concubine il cui numero pare che sia arrivato addirittura a tremila nel corso di alcune dinastie.

Dopo un pranzo che mette a dura prova gli stomaci dei nostri avventurieri, anche i più tolleranti come quello di padre Eraldo, celebriamo la Santa Messa domenicale nella chiesa che oggi è la Cattedrale Sud, che fu fondata nel XVII secolo da Matteo Ricci.

Al termine, superstiti del traffico di Pechino, dopo una doccia lampo e la cena in tipico stile cinese, giungiamo alla fiera degli orrori, dove i più temerari assaggiano spiedini di ragni, scorpioni, serpenti e cavallette. Chissà domani come si sveglieranno!”