Lezione di musica e di vita con Max Luca

Aprile 12, 2014 Categoria: ,

Chi non ricorda la sigla di Goldrake, noto cartone animato degli anni Settanta, o i due simpatici orsi bianchi che si rotolavano nella neve a sostegno della pubblicità della Golia Bianca? Bene, in tutto questo c’è lo zampino artistico di Massimo Luca che, parlando con due classi delle nostre Maturità, ha confessato: Ho paura di essere famoso per queste cose e non per quello che ho fatto nel mondo della musica!

Massimo Luca

Massimo Luca

Ma chi è Massimo “Max” Luca? E’ un chitarrista, un compositore e un produttore discografico, quello che alla fine degli anni Sessanta ha portato la chitarra acustica in Italia, scandalizzando le orecchie delicate dei fonici di allora.
E’ il chitarrista acustico più impiegato dai principali cantautori e artisti italiani degli anni Settanta: Lucio Battisti, Sergio Endrigo, Fabrizio De André, Paolo Conte, Mina (ha accompagnato lo storico duetto Mina-Battisti a Teatro 10 nel 1972), Francesco Guccini, Loredana Bertè, Antonello Venditti, Mia Martini, Bruno Lauzi, Roberto Vecchioni, Edoardo Bennato, Angelo Branduardi, Lucio Dalla, Ron, Fabio Concato … e fermiamo qui l’elenco delle glorie della principale musica italiana.

Lunedì 7 aprile, su richiesta di uno studente, ha cantato Destinazione paradiso, che ha composto insieme a Gianluca Grignani e ha subito scaldato il pubblico, che ha capito di avere davanti una vera e propria icona della musica italiana. Max ci ha anche divertito e impressionato quando ha raccontato alcuni aneddoti del suo lavoro in studio con Lucio Battisti, quando per esempio gli ha contestato un accordo alla chitarra, fino a convincerlo a cambiarlo! Ma d’altra parte, stiamo parlando del vincitore del Festival di Sanremo del 1998 con la canzone Senza te o con te interpretata dalla brava Annalisa Minetti.

Max ha offerto ai giovani anche molti spunti di riflessione, che ha tratto dal libro Rock the Monkey, recentemente pubblicato insieme a David Spezia, nostro ex alunno di un paio di decenni fa. Riferendosi alla nostra tendenza a copiare tutto quanto arriva dall’estero e in particolare dagli USA, ha definito gli Italiani come portatori sani di niente, se non del genio. Gli Italiani come popolo sono geniali nella sopravvivenza, come singoli per la loro creatività.
L’invasione delle tecnologie però ha reso i giovani ancora più pigri, togliendo spazio alla loro parte migliore, che è appunto la creatività.

Tra accordi rubati qua e là, ricordi di anni passati e aneddoti divertenti, Max ha chiuso invitando i giovani a stare lontani dalla mediocrità, a sviluppare il talento, abbandonando la pigrizia e fidandosi talvolta del proprio istinto.

Due ore volate come il tempo di una canzone: ma hanno lasciato il segno. Grazie Max, alla prossima!

prof. Paolo Tenconi