Altri fiumi, altri laghi, altre campagne

Maggio 23, 2015 Categoria: ,

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Mercoledì 20 maggio

Partenza alle ore nove. Sonnolenti ci siamo diretti verso il pullman e poi al Parco Archeominerario di San Silvestro, accompagnati dalla nostra guida Momo.

Archeoparco

Archeoparco

Questo parco è stato creato per salvaguardare un’ampia distesa naturale, le miniere e le cave che ora non sono più attive. Inizialmente il tempo ci è stato un po’ ostile ma, comprato il biglietto e osservati i primi fiori bagnati dalla pioggia, abbiamo comunque intrapreso il nostro percorso escursionistico.
Subito dopo aver visto i vagoni dotati di pala che servivano nelle miniere, avendo percorso una salita non tanto ripida ma comunque lunga, siamo passati vicino a una cava che veniva utilizzata in passato per l’estrazione dei metalli. Abbiamo poi continuato la nostra salita e abbiamo incontrato Barbara, la guida del posto, che ci avrebbe aiutato a comprendere maggiormente i luoghi in cui ci trovavamo.

Continuando a salire sempre più, siamo arrivati a uno spiazzo alle pendici della Rocca di San Silvestro, utilizzata nel X secolo per ospitare i numerosi minatori presenti. Qui ci siamo rifocillati.

Visitata la rocca e i suoi numerosi locali abbiamo ripreso il pulmino e siamo arrivati a Piombino.

Rocca di San Silvestro

Rocca di San Silvestro

Qui, dopo una sosta gelato/ frozen yogurt, abbiamo potuto osservare bellissime ceramiche antiche nel museo all’interno del castello.

Terminata la visita al museo delle ceramiche, siamo tornati, verso le 18:00 in hotel a Follonica, dove abbiamo cenato tutti assieme. 

Dopo esserci ripresi dalla giornata impegnativa ci siamo concessi una breve visita – anche per svagarci un po’ – nella piccola cittadina di Castiglione della Pescaia posta sul mare con uno stile medioevale. 

E  questa è stata un po’ la conclusione della giornata che, nonostante le piccole difficoltà incontrate nel trekking iniziale e il tempo che non ci è stato molto d’aiuto, si è rivelata molto interessante. 

Elisabetta Ceci, II Liceo Classico
Lucia Bellocchi, II Liceo Scientifico A


Giovedì 21 maggio

Oggi la sveglia è suonata alle 6:45! In seguito a una veloce colazione, alle 8:00 eravamo già in pullman.

Sul fiume Ombrone

Sul fiume Ombrone

La prima tappa è stata un’escursione in canoa sul fiume Ombrone durata circa un’ora e mezza, durante la quale si sono susseguite sfide di velocità animate da urla e schizzi, che hanno portato ad un nuovo record del percorso (6 km andata e ritorno) inferiore di quarantacinque minuti rispetto ai tempi standard.

Le canoe erano composte da otto persone, di cui due erano professori o guide.

Durante il percorso era possibile osservare il paesaggio circostante, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione, distrutta però dalle inondazioni e dall’inquinamento. Successivamente abbiamo percorso una strada dove la nostra guida Momo ci ha mostrato alcune piante, spiegandone le caratteristiche. Ad esempio il Leccio: è l’unica quercia sempreverde; la Borsa del Pastore, o pianta del sangue, chiamata così per la sua particolarità di regolare il flusso sanguigno; oppure il Tasso Barbasso che, impregnato di olio, funge come fonte di fuoco per addirittura 50 minuti.

In seguito con il pullman siamo arrivati a Grosseto e abbiamo pranzato in un parco lontano dal centro; dopo esserci riposati, abbiamo raggiunto il cuore della città. Le mura del centro storico, che risalgono al periodo rinascimentale, sono caratterizzate da una costruzione obliqua, che garantiva una maggior resistenza alle cannonate.

Riserva naturale Diaccia Botrona

Riserva naturale Diaccia Botrona

Grosseto è stata più volte bonificata, grazie specialmente all’intervento di Mussolini. Inoltre in passato è stata colpita dall’Anemia Mediterranea e dalla Malaria; la prima è una malattia che provoca una mutazione dei globuli rossi, ma proprio grazie a questa conseguenza le persone che ne sono affette sono immuni alla Malaria. 

Prima di tornare in albergo abbiamo raggiunto l’ultima tappa della giornata, la riserva Diaccia Botrona

Anche oggi abbiamo riscontrato diverse difficoltà, sotto il sole e con le spalle scottate, ma allo stesso tempo abbiamo arricchito il nostro patrimonio culturale.

Mercedes Alazraki, II Liceo Scientifico A