Alla scoperta delle antiche civiltà 2

Gennaio 28, 2018 Categoria: ,

Mercoledì 17 gennaio la II e la IV Liceo Classico hanno visitato la sezione romana del Museo Archeologico di Milano, che ripercorre i primi mille anni della storia di Milano attraverso utensili, statue e affreschi dal V secolo a.C. al V secolo d.C.

Elisa, studentessa della IV Liceo Classico, condivide con noi le sue impressioni:

La visita si è rivelata molto stimolante in quanto mi ha permesso di affiancare ai ricordi del viaggio di istruzione dello scorso anno scolastico a Roma, città ricca di statue, affreschi e utensili risalenti all’età antica, nuove immagini di reperti di quel periodo storico.

I cimeli visti al museo mi hanno suscitato  grande interesse perché appartenevano ad abitanti vissuti nella mia città più di un migliaio di anni fa.

Sono stata favorevolmente impressionata da un modellino che mostrava i vari stadi di espansione di Milano, a partire dal V secolo a.C. Inizialmente la nostra città occupava solo alcuni chilometri attorno a piazza San Sepolcro. Grazie ad un processo di ampliamento a cui gli antichi Romani hanno dato inizio, Milano nei secoli si è poi allargata fino ad arrivare all’importante metropoli che è oggi.

Coppa Diatreta

Coppa Diatreta Trivulzio, IV secolo d.C.

Il manufatto che ha maggiormente catturato la mia attenzione è stato la coppa Diatreta Trivulzio. Magnifica coppa in vetro colorato, essa è l’unico reperto di questo genere al mondo ad essere stato ritrovato completamente intatto. Prodotta nel IV secolo d.C. verosimilmente per ragioni espositive, l’utensile in questione è frutto di uno splendido lavoro di artigianato.

Grazie alle sue splendide decorazioni, essa è testimonianza di quanto già in quel periodo storico, molto lontano nel tempo dal nostro, fosse diffuso il gusto per le suppellettili raffinate. Lungo la parte superiore esterna della coppa corre una scritta in latino: BIBE VIVAS MULTIS ANNIS : Bevi, che tu viva per molti anni!

Mi ha colpito, inoltre, l’esposizione di alcuni scheletri risalenti al periodo storico in questione. Attraverso le ossa è possibile ricavare numerose informazioni, come l’età di vita media e la nutrizione, utili per acquisire una conoscenza più approfondita della società di quei tempi.

Ha destato in me molto stupore il fatto che noi oggigiorno abbiamo la possibilità di osservare ciò che resta di quegli uomini che secoli addietro hanno prodotto statue, utensili e affreschi di grande bellezza. Questo aspetto ci dà la possibilità di associare ad un oggetto un volto e, di conseguenza, di renderlo più vicino a noi.

Penso che, talvolta, durante il corso degli studi, mentre si traduce una versione o si legge una tragedia, si rischia di dimenticare che dietro quei testi c’è una persona come noi, qualcuno che aveva sogni, speranze e paure e che, attraverso la propria opera, voleva lasciarci un messaggio.

Grazie a queste mostre, che ci permettono di entrare in contatto con la realtà quotidiana dei nostri antenati, riusciamo a comprendere il contesto storico in cui queste persone vivevano e ad assorbire al meglio gli insegnamenti che esse hanno voluto tramandarci con il loro operato.

Elisa Navarrini
IV Liceo Classico