Kairòs

Il ritiro Kairòs, “importato” in Italia dagli Stati Uniti e riadattato secondo le specificità delle nostre scuole, ha ormai tre anni.
Capofila dell’esperienza è stato l’Istituto Massimo di Roma nel 2009. Ha seguito a ruota l’Istituto CEI di Palermo, a cui si sono uniti anche i gruppi pilota dell’Istituto Sociale di Torino, dell’Istituto Pontano di Napoli e dell’Istituto Leone XIII di Milano, così come il Collegio Sant’Ignazio di Messina.

 

Che cos’è il “Kairòs”


Kairòs” in greco significa “il tempo opportuno”, “il tempo propizio”. Per i nostri studenti Kairòs è un ritiro che costituisce il tempo propizio per fare il punto sulla propria situazione personale e comunitaria: chi sono veramente io? Come mi pongo in relazione con i miei amici, i miei genitori, il mondo? Quali sono le persone e le cose che davvero contano nella mia vita? Dove posso trovare l’amicizia con Dio nella mia vita? Su cosa occorre che io faccia leva affinché la mia vita abbia davvero senso per me e per il mio prossimo? Chi è Gesù per me? Come posso trovare la via per la mia leadership spirituale? Nel ritiro Kairòs non si cerca di rispondere a queste e simili domande in modo accademico, attraverso lezioni o cose simili, ma piuttosto attraverso un tempo speciale dedicato a riflettere, meditare, conversare, condividere con i compagni, su ciò che è davvero cruciale nella mia vita.

Struttura del ritiro

Il Kairòs è una formula di ritiro spirituale per giovani del quarto anno di Scuola Secondaria di II Grado (17 anni). Esso segue l’itinerario degli Esercizi Spirituali Ignaziani, adattandolo alla particolare età e situazione degli adolescenti. In particolare, lo strumento degli esercizi ignaziani è studiato in modo da lavorare molto sull’affettività, sulle emozioni – senza manipolarle – aiutando la persona a diventare più matura e più libera attraverso una migliore comprensione della propria identità nei rapporti con se stesso, gli altri e Dio. Il ritiro è molto strutturato e richiede un lungo tempo di preparazione per coloro che lo danno. L’équipe che dà il ritiro è composta da nove studenti e quattro professori, più il Direttore del ritiro che ne segue e coordina la preparazione e il corretto svolgimento.

Il percorso si struttura in quattro giorni residenziali in una casa di Esercizi che permetta l’alloggio in camere e offra spazi per avere il gruppo riunito, oltreché di una cappella per le liturgie. Ai ragazzi vengono ritirati cellulari, iPod, iPad e ogni altro strumento elettronico: per loro il tempo del ritiro sarà una vera e propria finestra sul mondo interiore, un modo inedito per scoprire come si possa stare bene con sé e con gli altri anche senza essere continuamente stimolati da musica, Facebook, e un permanente collegamento in rete con il resto del mondo.

I nove ragazzi-leader sono di fatto coloro che conducono tutto il ritiro; due di essi sono chiamati i “rettori” del ritiro e avranno il compito di coordinatori, supervisionati dal Direttore. I ragazzi-leader sono coetanei dei partecipanti. Con loro collaborano quattro adulti, scelti tra i docenti dei ragazzi. Essi possono suggerire, correggere, indirizzare la condivisione, ed aiutare i ragazzi-leader quando si accorgono che si trovano in difficoltà.
Come si può immaginare, la caratteristica chiave di questo ritiro è il costituire una sorta di “iniziazione” alla conoscenza della propria vita interiore attraverso ampi spazi per la condivisione di gruppo e il diario spirituale personale. Inoltre, il ritiro Kairòs forma alla leadership i ragazzi che danno il ritiro. L’accesso dei partecipanti alla propria interiorità durante i momenti di silenzio, di riflessione e di scrittura del proprio diario spirituale, e l’apertura di sfere di vita personale durante la condivisione con il resto del gruppo, vengono enormemente facilitati dal fatto che essi vedono che i primi ad aprirsi sono proprio i loro compagni-leader.

Il Kairòs ha un ritmo molto intenso e generalmente i partecipanti arrivano alla fine di ogni giorno del ritiro stanchi e pronti a dormire. Di solito non si fa troppa fatica a che i ragazzi passino la notte in silenzio restando nella propria camera, dove normalmente continuano a scrivere il proprio diario spirituale. Oltre a quanto detto, il ritiro contiene una serie di sorprese che devono rimanere segrete fino a che non succedono. Per questa ragione si prega chi vuole impostare questo ritiro nella propria istituzione educativa di contattare i responsabili di Kairòs i quali sono a disposizione per fornire ulteriori delucidazioni e anche tutto il “pacchetto” dei file che serve per la preparazione del ritiro. È necessario, per i nove ragazzi che danno il ritiro Kairòs ai propri compagni, di avervi partecipato almeno una volta loro stessi. Per questa ragione durante l’anno c’è una sessione di Kairòs ad hoc che riunisce i gruppi di Kairòs-leader che daranno successivamente il ritiro ai loro coetanei. Questa sessione in Italia è su base nazionale e raccoglie le équipe delle scuole che hanno adottato questo metodo nel proprio progetto pastorale.