JesMUN: partiti!

Aprile 15, 2021 Categoria: ,
Al via la prima edizione del JesMUN – il Model UN ideato dall’Istituto Leone XIII.

Al via la prima edizione del JesMUN – il Model UN ideato dall’Istituto Leone XIII

Ha preso il via nella mattinata di oggi il JesMUNprogetto di internazionalità interamente ideato dall’Istituto Leone XIII, oggi al suo esordio assoluto.

Protagonisti di questa prima uscita del progetto ― che si svolge nelle intere giornate di giovedì 15 e venerdì 16 aprile e simula i lavori del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ― sono sedici studenti di Seconda Liceo, ciascuno rappresentante un delegato nazionale. Erano presenti nella sessione odierna: Alessandro Rasnesi (United Kingdom), Filippo Astolfi (U.S.A.), Elisa Giacalone (South Africa), Filippo Bariatti (France), Cristina Corsetti (Dominican Republic), Aideen Flanagan (Indonesia), Alessandro Tomasi (Vietnam), Francesco Casaleggio (Belgium), Chiara Laffineur (Tunisia), Niccolò Pagano (China), Lodovica Ponti (Estonia), Elisa Scaffardi (Saint Vincent and the Grenadines), Vittorio Tesch (Niger), Michele Sannicandro (Russia), Guglielmo Cicogna e Cecilia Santa Maria (Germany).

I lavori ― svolti rigorosamente in lingua inglese per tutta la loro durata ― sono stati introdotti da p. Nicola Bordogna SJ e dai proff. Greta Redaelli e Paolo Tenconi, responsabili del progetto.

Una grande commozione ha attraversato la sala quando il prof. Tenconi ha presentato, nella sua figura di Direttore dell’Assemblea, le condoglianze al delegato del Niger per la tragedia accaduta ieri in una scuola della capitale Niamey, dove ventuno capanne adibite ad aule hanno preso fuoco e almeno venti bambini hanno perso la vita tra le fiamme.

All’insegna di questo spirito di unione e di solidarietà internazionale sono così partiti i lavori dell’assemblea, sotto lo sguardo attento degli studenti di 3 Scientifico C, osservatori speciali in questa prima giornata.

Abbiamo quindi chiesto ai responsabili del Progetto, prof. Paolo Tenconi e prof.ssa Greta Redaelli, una breve intervista al termine di questa prima mattina.

Prof. Tenconi, volevamo chiederle un po’ la storia che sta dietro a questo nuovo progetto del Leone XIII…

«I Model UN ― conferenze per studenti in cui vengono simulate assemblee dell’ONU ― hanno riscosso in questi anni un crescente successo, per una serie di plus che essi offrono all’ambito formativo, come il confronto a livello internazionale tra studenti di pari età, e per le competenze che questi Model stimolano ed attivano nei partecipanti.
Per questo l’Istituto Leone XIII già da diversi anni ha attivato progetti che vanno in tal senso, penso al CWMUN, che ha permesso ai nostri studenti di recarsi ad Abu Dhabi, a Dubai e a New York, partecipando al Model delle Nazioni Unite in veste di delegati dei vari Paesi.
La drammatica situazione pandemica che si è abbattuta sul mondo intero ci aveva però fin dal maggio scorso portato la consapevolezza ― invero, non così scontata… ― che quest’anno non si sarebbe potuto viaggiare. Potevamo così sospendere tutto, in attesa di giorni migliori, ma abbiamo preferito invece puntare ad un rilancio di questo progetto, con l’ambiziosa proposta di un Model UN “nostro”, al tempo stesso che facesse tesoro dell’esperienze passate e che avesse però il valore aggiunto di essere ispirato alla pedagogia ignaziana che caratterizza l’offerta formativa del nostro Istituto. Abbiamo così lavorato molto in questi mesi per questo obiettivo ― e colgo qui l’occasione di ringraziare la prof.ssa Greta Redaelli per il gran lavoro di preparazione fatto coi ragazzi ― e dopo questa prima mattinata devo dire che i timori che attraversavano fino a poche ore fa noi organizzatori ― timori legittimi, a fronte di un progetto importante e mai sperimentato prima ― si sono dissolti come neve al sole di fronte alla preparazione, alla serietà e all’impegno che stanno mostrando gli studenti. Tra le altre, l’idea è quella di condividere questa formula leoniana con tutte le scuole della Rete Gesuiti Educazione a partire dal prossimo anno».

Prof.ssa Redaelli, quale è il tema scelto per questa prima edizione e quali sono le sue impressioni circa questo inizio dei lavori?

«Il topic scelto per questa prima edizione del JesMUN è Living in a pandemic world. Present situation, fears, difficulties, opportunities for the future. Ci sembrava importante restare sul pezzo: da una parte perché pensiamo che i ragazzi abbiano bisogno ancora di parlarne, di approfondire questo evento che ha stravolto la vita di noi tutti, la nostra quotidianità. Affrontare il tema è un modo di “attraversarlo”, cioè di superarlo senza rimuoverlo. Dall’altra parte perché “ascoltare il tempo presente”, dialogare con quello che la realtà ci offre ― anche ai fini di cambiarla, laddove non la troviamo giusta ― ci sembra un modo “ignaziano” di approcciarsi alle cose, di vivere il mondo.
Ho trovato così molto suggestivo il discorso introduttivo fatto questa mattina alla apertura dei lavori da p. Nicola Bordogna SJ, quando ha paragonato la palla di cannone che ha colpito cinquecento anni fa la gamba di S. Ignazio ― interrompendo in quel momento i suoi sogni, le aspettative immediate che stava coltivando ― con il colpo devastante del Covid, che ha bruscamente interrotto i programmi dei ragazzi e li ha costretti a rivedere i loro tempi e i loro progetti quotidiani. Quella ferita sofferta a Pamplona si è trasformata in S. Ignazio in un momento per guardarsi dentro, per interrogarsi su di sé e sul significato di una vita, e lo ha portato a ricalibrare la sua esistenza verso qualcosa di più grande, a reagire in senso positivo. Ecco, vedere adesso i ragazzi così emozionati, così disponibili a lavorare in team, così responsabili e desiderosi di dare il meglio, così coraggiosi anche, nell’affrontare questo progetto totalmente nuovo, mi fa pensare alla “reazione” positiva di S. Ignazio e riempie tutti noi di gioia e di gratitudine per questa mattinata».

Ringraziando i nostri prof. per questa condivisione, ricordiamo che i lavori del JesMUN continuano nella giornata di domani, venerdì 16 aprile: stay tuned!