“Rompere la pietra”: il Padre Provinciale celebra la Messa di inizio anno scolastico
Settembre 26, 2025 Categoria: News, Home page“Costruire la casa sulla roccia”: è lungo la lettura di Matteo (7, 24-27) che p. Ronny Alessio SJ, Superiore Provinciale della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù, ha disteso la sua omelia nella Messa di inizio anno scolastico, celebrata nella mattinata di ieri, giovedì 25 settembre assieme a tanti padri gesuiti legati al Leone – p. Vitangelo Denora SJ, p. Iuri Sandrin SJ, p. Alessandro Viano SJ, p. Guido Ruta SJ, p. Luciano Larivera SJ, p. Cesare Sposetti SJ, p. Mario Picech SJ – e a padre Robert Popa, docente del nostro Istituto.
È un invito al discernimento, a distinguere tra ciò che è sabbia, ciò su cui non è bene edificare qualcosa di stabile e di duraturo, e la roccia, capace di sorreggerci anche nel pieno della tempesta.
È l’invito a seguire Gesù, che ci aiuta a costruire la nostra casa sulla roccia, rompendo la pietra del nostro cuore per arrivare al suo fondamento. È una strada più difficile da perseguire, ma è lì – ci dice padre Alessio – nella fatica, proprio dove si rompe la pietra, che si trovano i sogni più grandi e più belli. Ed è lì che ci aspetta Gesù.
Per quando non facile, è questo un percorso entusiasmante e in cui non siamo soli: è un cammino che facciamo insieme, come ricorda p. Vitangelo Denora SJ ad inizio della celebrazione, salutando tutta la comunità leoniana, che si è ritrovata ieri in tutte le sue componenti – alunni, genitori, docenti e non docenti, ex-alunni e gli amici di Fe Y Alegria – a rendere grazie al Signore per questo nuovo anno scolastico al suo luminoso inizio.
Tra gli amici che ci accompagnano in questo cammino di crescita e di discernimento c’è anche San Carlo Acutis, ex-alunno del nostro Istituto, – continua p. Denora presentando un ritratto del santo realizzato per il Leone dal giovane gesuita Filippo Carlomagno SJ: “questo quadro ha rappresentato la vita di Carlo in maniera semplice ed immediata: nella vita di Carlo c’è il Leone XIII, c’è la scuola – la scuola è infatti un luogo di vita e di crescita importante e avvengono delle cose bellissime nel cuore di ciascuno durante il tempo della scuola – ; c’è un computer, a testimonianza che la tecnologia si può usare per fare del bene; c’è la sua devozione per l’Eucaristia, che considerava la sua ‘autostrada per il cielo’; c’è un sacco a pelo, che è uno dei piccoli gesti che Carlo faceva per le persone più povere che dormono fuori casa; questo messaggio, oggi in particolare, in questo momento che sta vivendo il mondo, ci ricorda che i più giovani forse sentono le ingiustizie di quello che sta accadendo attorno a noi. Oggi con Carlo dobbiamo sentire questa indignazione verso la violenza e l’ingiustizia che c’è nel mondo”