In ricordo del prof. Giovanni Tonzig
Novembre 17, 2025 Categoria: News, Home page
È di qualche giorno la notizia, purtroppo triste e naturalmente improvvisa, della morte di Giovanni Tonzig, avvenuta lo scorso 12 novembre.
Figura strettamente legata alle vicende del nostro istituto, di cui era stato alunno in anni straordinari e complessi, e in cui era cresciuto nella spiritualità ignaziana e nella passione per gli studenti e per la didattica.
Laureatosi in ingegneria elettrotecnica, dal 1972 inizia a svolgere la professione di docente, tornando proprio nelle aule del Leone, oltre che rendendosi disponibile per l’insegnamento in una sezione serale dell’istituto Molinari; in tanti, colleghi e ragazzi, possono raccontare la sua passione per questo lavoro cui destinò anni della sua esistenza, l’interesse che sapeva suscitare nella presentazione delle tematiche di Fisica, la capacità far crescere negli studenti un vero interesse per una disciplina certamente non semplice, talvolta relegata in un angolino dei percorsi scolastici. Una passione che lo portò, dal 1993, a svolgere l’attività di docenza presso il Politecnico di Milano e a caratterizzare una felice serie di manuali, aperta dal titolo, certamente provocatorio come lui sapeva anche essere, Cento errori di Fisica.
Le sue qualità narrative emersero però, un po’ sorprendentemente, attraverso un volume di grande fascino: L’intimo intreccio. Storie di cibo e di gente (prima ed. Bietti 2006); in esso, Tonzig intrecciava magistralmente suggerimenti culinari e ricordi della sua esistenza. In uno dei capitoli, rievocava ad esempio le esperienze di campeggio in montagna fatte al tempo in cui era stato studente del Leone XIII.
Altro volume che si discosta dalla produzione scientifica, presentato come “romanzo autobiografico”, ha per titolo Arrivederci Dio. Una storia vera; lo pubblicò a sue spese e contiene il racconto della sua fede religiosa, i suoi dubbi, gli snodi esistenziali nei quali egli mise in gioco tutto il suo credere.
Nell’ambito dell’attività al Leone XIII, non va dimenticato l’avvio di una iniziativa pomeridiana, aperta a studenti interni ed esterni, denominata Centro Preuniversitario di Fisica Ruggero Boscovich, e destinata anch’essa a sviluppare competenze tra i più giovani in quest’ambito disciplinare, cui si dedicò per una decina di anni.
Tante cose si potrebbero dire di lui sotto il profilo umano: era collega sempre attento alle vicende personali di ciascuno, nel gruppo portava contemporaneamente serietà e simpatia. Quel che però credo lasci come eredità più grande è proprio quel suo spendersi per insegnare, quel suo conoscere approfonditamente per poi condividere con le nuove generazioni; lo fece fino all’ultimo, anche attraverso un sito web.
Fu un modello di docente a cui oggi possiamo guardare con riconoscenza e rispetto, ringraziando il Signore di avercelo fatto conoscere. Ora possiamo dire: Arrivederci Giovanni!
Prof. Luca Diliberto


