Attualità della tradizione ignaziana

L’attuale metodo ignaziano, nato come adattamento alla realtà odierna del progetto educativo espresso dalla Ratio Studiorum, testo che codificò oltre 400 anni fa le “Regole” che scandivano la vita delle scuole della Compagnia di Gesù, si caratterizza in cinque momenti che interagiscono e comunicano tra loro in una successione ciclica, sintetizzabili dalle parole chiave:

Contesto ⇒ Esperienza ⇒ Riflessione ⇒ Azione ⇒ Valutazione  

Contesto: il primo passo dell’attività dell’insegnante è la “contestualizzazione”, cioè la conoscenza dell’alunno come persona, del suo temperamento e del suo carattere, ma anche della storia educativa che ha alle spalle, delle sue inclinazioni e dell’ambiente familiare e sociale da cui proviene. Questa conoscenza permette all’insegnante di elaborare le strategie più adatte e di approntare gli strumenti adeguati al raggiungimento degli obiettivi didattici.

Esperienza: è il punto di avvio del processo di apprendimento, è il momento dell’entrare nel mondo, nella storia, negli avvenimenti, nei fatti, gustandone la gioiosità e l’amarezza con tutti i sensi (vedere…udire…odorare…assaporare…toccare).
È il saper stimolare, da parte del docente, l’immaginazione e la sensibilità degli alunni, creando quel coinvolgimento emotivo oltre che intellettivo che motiva il soggetto alla conoscenza e gli consente di mettere in atto le sue potenzialità.

Riflessione: il “fare esperienza” diventa apprendimento quando emerge il significato dell’esperienza stessa attraverso il lavoro individuale, che consiste in un esercizio di ricerca, studio, confronto personale con l’argomento svolto. Il docente accompagna gli alunni a pensare alle possibili implicazioni che certi eventi, legati al tema di studio, possono avere per loro e a soffermarsi sulle cause delle sensazioni e delle reazioni emotive che essi hanno suscitato nel loro animo. Vengono aiutati così a formarsi un punto di vista, una coscienza personale e l’attitudine a considerare gli eventi con spirito critico.

Azione: i momenti dell’esperienza e della riflessione guidano gli alunni non solo a leggere in profondità la materia di studio, ma a cercarne il significato in relazione alla propria vita e ad acquisire una visione delle cose capace di spingerli a compiere scelte personali orientate al miglioramento di sé e di quanto li circonda.

Valutazione: rappresenta per il docente un momento importante per entrare in sintonia con l’alunno, per incoraggiarlo rilevandone i progressi, ma anche per stimolarlo ad una riflessione più approfondita su alcuni temi, proponendo nuovi punti di vista, offrendo altre informazioni e suggerendo prospettive diverse.
Rappresenta anche un momento privilegiato per l’alunno che impara ad autovalutarsi e ad assumere la responsabilità della propria crescita.
La valutazione è un momento fondamentale nel percorso educativo perché contribuisce alla formazione mediante il rafforzamento delle conoscenze possedute e il contestuale “rilancio” verso l’alto, verso una consapevolezza più profonda ed un impegno più grande, verso una maggiore presa di coscienza da parte del giovane della necessità di crescere, verso quello che Ignazio di Loyola chiamava il magis, il “sempre di più”.