Quattro mesi in un college dei Gesuiti

Gennaio 18, 2018 Categoria: ,

Tra i progetti di apertura al mondo Fuori dall’aula l’Istituto Leone XIII offre ad alcuni suoi studenti di IV Liceo l’opportunità di svolgere un percorso di studi all’estero, quattro mesi oppure l’intero anno accademico.

Gli studenti che in questo anno scolastico hanno scelto i quattro mesi sono rientrati da poco in Italia e hanno  condiviso con noi le loro esperienze. Per Margherita Mascetti è stata soprattutto un’esperienza che l’ha aiutata a maturare; per Thomas Maisonneuve un’opportunità per immergersi in un’altra cultura, in una famiglia e in un gruppo di nuovi amici; per Fiamma Ruscito un’occasione per vivere all’interno di una Boarding School insieme a giovani che provengono da tanti Paesi diversi.

Comune denominatore di tutte le esperienze sono state la voglia di mettersi in gioco e il desiderio di ampliare i propri orizzonti culturali e relazionali; …senza dimenticare l’opportunità di irrobustire le proprie competenze linguistiche.

Ecco i racconti della loro esperienza

THOMAS MAISONNEUVE, IV Liceo Scientifico
4 mesi al St.Ignatius College Preparatory a San Francisco

Thomas Maisonneuve al Golden Bridge in San Francisco

Thomas Maisonneuve al Golden Bridge di San Francisco

Perché hai deciso di fare questa esperienza?
L’anno scorso ho partecipato allo scambio con il Jesuit College di Dallas e volevo provare un’esperienza un po’ più lunga in USA. Mi piaceva l’idea di stare in famiglia per una maggiore immersione nella vita americana, stabilendo un rapporto stretto con un ragazzo della mia età e con la sua famiglia. In Inghilterra ero stato. Inoltre il St.Ignatius College Preparatory è una scuola dei Gesuiti, di buon livello, molto raccomandata da altri amici che sono andati e dal mio preside, il prof. Sibillo. E’ solo High School, mista con circa 1500 studenti.

Cosa hai trovato in comune col Leone?
Lo stesso stile e impostazione di una scuola dei Gesuiti: l’attenzione agli altri.

Cosa hai trovato di diverso rispetto al Leone?
1. Organizzazione dello studio delle materie.
2. Spostarsi di aula per ogni materia.
3. I pomeriggi con più di 100 attività diverse da fare (io partecipavo al telegiornale della scuola).
4. Diversi livelli per materia.
5. Tempo per lo studio: 3 volte alla settimana c’era uno spazio durante la giornata per incontrarsi col professore oppure studiare.

Quali materie hai scelto?
Inglese, spagnolo, matematica, fisica, educazione fisica, wellness (una sorta di formazione umana) e storia. Quella che ho più gradito è matematica, per il professore e per l’approccio pratico alla materia. 

Com’era lo stile di vita?
Scuola da lunedì a venerdì dalle 8:20 alle 14:30, pranzo compreso. Due volte alla settimana al pomeriggio rimanevo per il telegiornale della scuola. Il fine settimana ero con la famiglia, siamo stati a visitare la città, in gita alla casa del lago, a una partita di football americano. Il padre era in pensione anticipata e cucinava molto bene!

Curiosità?
1. Hanno tutti un po’ di antenati italiani!
2. Tutti volevano venire in Italia! Vogliono più venire loro da noi che noi andare da loro, secondo me. Ad oggi fanno degli scambi brevi col Leone.
3. Erano stupiti del fatto che i film da noi fossero doppiati! Loro vedono in film in versione originale con sottotitoli.
4. Alla domanda How are you doing? rispondono good invece di well

Cosa hai imparato?
1. Ho sviluppato una certa capacità di conoscere molto velocemente nuove persone.
2. Organizzarmi da solo in certe cose.
3. Ho migliorato il mio inglese, adesso capisco tutti i film senza sottotitoli! Mi sono abituato al fatto che in USA si mangiano un po’ le parole. Sono anche migliorato molto nello scrivere i temi in inglese.

Consiglieresti l’esperienza?
Assolutamente! Ero un po’ indeciso ma adesso sono felice di aver preso questa decisione. Ho un po’ di nostalgia ora… mi mancano la famiglia che mi ha ospitato e il telegiornale del pomeriggio.

 

MARGHERITA MASCETTI, IV Liceo Classico, e FIAMMA RUSCITO, IV Liceo Scientifico
4 mesi al Mount St.Mary’s College a Spinkhill, Inghilterra

Fiamma Ruscito e Margherita Mascetti in Inghilterra

Fiamma Ruscito e Margherita Mascetti in Inghilterra

Perché hai deciso di fare questa esperienza?
(M) Ho scelto di passare quattro mesi all’estero per provare qualcosa di nuovo e di diverso, in una scuola multiculturale e in modalità Boarding School.
(F) Per migliorare l’inglese, conoscere un ambiente diverso e un nuovo metodo di studio, per un arricchimento personale. Anche per conoscere gente di tutto il mondo e testare materie diverse, per es. Economics&Business, che sono rare nei licei italiani. Inoltre, mi attirava l’idea di vivere in una Boarding School.

Cosa hai trovato in comune col Leone?
(M)
1. I valori che trasmettono: ad es. gentilezza, generosità, essere uomini e donne con e per gli altri, che in questa scuola si ripetevano spesso!
2. Affetto tra i compagni.
3. È una scuola seria dove si lavora e si studia.
4. Il rapporto professore-studente. Quasi tutti i professori cercavano di essere attenti ai ragazzi, anche più che al Leone, forse per il fatto che eravamo lontani dalle nostre famiglie.
(F)
1.  L’obiettivo di aiutare il prossimo e di essere sempre generosi gli uni con gli altri (men and women for others).
2.  L’importanza data allo sport e la qualità delle strutture sportive, che comprendono grandi campi da rugby e piscina.
3. L’impegno e la dedizione degli studenti nello studio.

Cosa hai trovato di diverso rispetto al Leone?
(M)
1. Ambiente multiculturale: lì sono abituati ad avere tanti studenti stranieri.
2. Metodo di studio, è un po’ più pratico.
3. Valutazione: ho fatto dei microtest, ma piuttosto complicati!; a febbraio si affrontano gli esami grossi come se fosse una nostra maturità – ma più facile! Hanno il sistema di valutazione A-B-C.; si dà molta importanza al lavoro e al comportamento in classe, alla correzione dei compiti svolti fuori aula. L’orale è meno importante rispetto alla scuola italiana ma comunque è richiesta la capacità di esprimersi.
(F)
1. Metodo d’insegnamento diverso, basato principalmente sugli esperimenti e non tanto sulla teoria (es. in fisica).
2. Materie diverse: psicologia, business.
3. Il cibo (troppo fritto, bacon e cibi molto calorici).
4. Alcune discipline sportive che non si trovano in Italia, es. hockey sull’erba per le ragazze.

Quali materie hai scelto?
(M) Si potevano scegliere solo 4 materie. Ho scelto Ecomonics&Business, spagnolo, inglese e psicologia (la mia preferita senza dubbio! E’ una materia abbastanza scientifica ma con uno sguardo al lato umano e ho avuto un’ottima professoressa!)
(F) Ho scelto matematica, fisica, product design e Economics&Business. Mi è piaciuto soprattutto Economics&Business perché il professore ne era appassionato e la materia era nuova per me.

Com’era lo stile di vita?
(M) Trovarsi in una Boarding School significava attenersi ad un orario molto fitto e scandito. Da lunedì a venerdì scuola dalle 08:35 alle 16:30; sabato mattina attività extrascolastiche obbligatorie a scuola. Sabato pomeriggio, con l’autorizzazione dei genitori, si può uscire. Domenica gite (visite a città vicine, bowling, shopping…)

Curiosità?
(F)
1. Molti vantavano origini italiane, seppure lontane.
2. L’interesse per la lingua italiana spingeva alcuni a cercare parole italiane su internet per farne uso.
3. Il cibo è molto calorico, la pasta a pranzo completamente scotta… Buoni i dolci inglesi come la torta di carote.

Cosa hai imparato?
(M)
1. Ho imparato molto di altre culture; ho imparato il rispetto per l’altro, il diverso. E’ stato un aiuto a maturare.
2. Mi sono resa conto che il livello della scuola italiana è molto alto, lì ero sicuramente una dei migliori studenti anche se non ero inglese!
(F)
1. Culture diverse, l’ambiente era abbastanza diverso, molto incentrato sullo sport. Per esempio davano la possibilità a chi faceva parte del team di rugby e del team di hockey di andare due settimane ad Hong Kong per partecipare a una gara internazionale tra varie scuole.
2. Ad adattarmi, a persone, culture e cibo diversi. Anche ad utilizzare metodi di studio diversi.
3. Sono diventata più fluente in inglese ed ho imparato termini slang.

Consiglierei l’esperienza?
(M) Sì, è un’esperienza molto bella sia a livello di formazione scolastica sia a livello di maturazione personale. Mi sono trovata molto bene e ben accolta.
(F) Si, però non più di 4 mesi. Mi sono sembrati sufficienti per farmi un’idea.

 

Altri due studenti si trovano all’estero per svolgere un anno di studi presso una scuola dei Gesuiti:

Isabel Calandrini e Niccolò Manenti, che stanno frequentando il percorso IB presso lo Stonyhurst College in UK.

Al rientro in Italia vi proporremo le loro testimonianze!